The Bologneser No. 157 - Francesco Guccini -

Un poeta che non ha mai smesso di sognare, anche quando ‘spiacere è stato il suo piacere’ e ha amato ‘essere odiato’. Ha cantato la libertà senza mai farsela spiegare, difeso il diritto di sognare e gridato il dissenso dicendo ai ‘signori imbellettati infileró la penna ben dentro il vostro orgoglio perché con questa spada vi uccido quando voglio’, e lanciato bombe di parole contro le ingiustizie.

Guccini ci ha insegnato che ‘gli eroi son tutti giovani e belli’, ma anche che la vita è fatta di sbagli, di incespicare e risollevarsi, sempre con ‘la forza di scegliere parole’. Un ‘povero cadetto di Guascogna’ che ha rifiutato di legarsi a schiere e ipocrisie, amando l’arte del vivere e del raccontare, perché ‘se Dio muore, è per tre giorni e poi risorge’ nei sogni e nelle speranze di chi sa guardare oltre.

Grazie, Maestro, per averci ricordato che ‘siamo qualcosa che non resta’ e che proprio in questo sta la bellezza della vita.

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